Alghero: un pezzo di Spagna in Sardegna
Il borgo di Alghero, anche se situato in zone
abitate fin dal Neolitico, nasce nel XII secolo per volere della
famiglia genovese dei Doria. Fu conquistata dagli Aragonesi nel 1354,
che lo popolarono e ne conservarono la proprietà fino al 1720,
influenzandone profondamente la storia e la cultura.
La piccola Barcellona
La dominazione spagnola ha lasciato in eredità al borgo l’uso della
lingua catalana e numerosi edifici dall’architettura tipica della
Catalogna, tanto da far sì che Algherosia considerata
una Barcellona in miniatura. Le mura, le rocche, i campanili e gli
edifici come Palazzo Guillot, Palazzo d’Albis e Palazzo Peretti sono
tutti esempi di stile gotico catalano.
Il mare sardo
L’influenza spagnola non ha potuto, però, modificare lo splendido
mare che bagna Algheroe le meraviglie naturali che lo
caratterizzano, come la Grotta di Nettuno, un portento della geologia
fatto di concrezioni calcaree che si riflettono nelle acque
cangianti.
Sapori da gustare
La cucina, invece, risente degli echi aragonesi, soprattutto nella
prelibata aragosta alla Catalana e nella paella, che ad
[strong]Alghero[/strong]è preparata con la fregola (pasta tipica sarda)
anziché con il riso. Non mancano piatti isolani per eccellenza, come il
porceddu, gli gnocchetti e le seadas.