La piccola Barcellona

La chiesa di San Michele, Patrono di Alghero

Una delle bellezze d’impatto di Alghero è la chiesa di San Michele, capace di lasciare i visitatori di stucco ancor prima di entrare: a svettare come simbolo della città stessa, infatti, è la sua cupola di forma ottagonale, rivestita attorno al 1950 di mattonelle policrome realizzate su disegno di Antonio Simon Mossa e Filippo Figari.

Dedicata al Santo Patrono di Alghero, la chiesa di San Michele è situata nel centro storico della città e rappresenta un importante luogo di culto cattolico, emblema dello stile barocco della Sardegna, che lo contraddistingue soprattutto nella sua decorazione interna.

I primi accenni storici sulla presenza di questo edificio si ebbero a partire dalla seconda metà del XIV secolo ma è dal 1503 che la chiesa assunse il titolo di Cattedrale pro tempore della Diocesi di Alghero, in attesa della totale edificazione di quella di Santa Maria, al tempo ancora in costruzione.

Le attuali fattezze le raggiunse a cavallo tra il 1661 e il 1675 quando la chiesa passò in mano alla Compagnia di Gesù che si occupò del completamento della ricostruzione, erigendo anche l’annesso collegio gesuitico, progettato interamente dall’architetto Spotorno di Savona (già attivo in cantieri sardi quali la Cattedrale di Ales e la ricostruzione di quella cagliaritana).

Gli interni della chiesa di San Michele di Alghero

Sebbene nella sua facciata l’edificio si presenti in modo semplice, è la decorazione interna che riesce a proiettare il visitatore nel mondo barocco, sin dai suoi archi trasversali poggiati su colonne corinzie, che suddividono l’unica navata con volta a botte.

L’altare maggiore riporta una pala raffigurante lo stesso Arcangelo Michele intento a sconfiggere Satana che si trova ai suoi piedi in catene: ma è la macchina d’altare a rendere d’impatto l’insieme in quanto si presenta riccamente decorata con marmi policromi e colonne che portano lo sguardo verso l’alto, dove è possibile rintracciare una piccola statua sormontata dal monogramma "IHS” (Iesus Hominum Salvatur).

Altri sono gli altari che si trovano nelle cappelle laterali che si aprono sulla navata centrale e che contribuiscono alla decorazione architettonica dell’intero complesso monumentale: ma sono anche il chiaro segno della devozione popolare che ha saputo rendere visibile e manifesta la credenza dell’animo umano.

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