Il territorio

Il corallo di Alghero e la sua lavorazione

Una delle tradizioni artigianali più antiche di Alghero (che l'ha resa famosa in tutto il mondo) è la pesca e la lavorazione del Corallo, praticata in questa terra sin dai tempi dell'antica Roma, tanto da essere ribattezzata come la 'Riviera del Corallo'

Alghero, ridente cittadina sarda, è nota anche come ‘Riviera del Corallo’ in quanto in questo angolo di Sardegna ogni anno si pescano ingenti quantità di corallo rosso, unica specie del genere Corallium che vive nel Mediterraneo. La ricchezza di questa terra, però, ha portato nel tempo a una pesca distruttiva che si è perpetrata nel corso degli anni ma che fortunatamente oggi è stata attentamente disciplinata, tanto da essere praticata per sole 25 volte all’anno (tra maggio e ottobre) da corallari esperti.

Come si pesca il corallo?

Anticamente la pesca del corallo di basava sulla tecnica dell’ingegnoche prevedeva l'utilizzo di attrezzi di legno a forma di croce di Sant'Andrea ai quali erano assicurate delle reti che venivano, poi, trascinate sradicando i coralli, con devastanti conseguenze per il delicato ecosistema dei fondali locali. Oggi fortunatamente per l’ecosistema marino non è più praticata ma si pesca attraverso immersione e raccolta diretta: per questo motivo solo corallari esperti (subacquei) sono autorizzati a pescare il corallo per poi consegnarlo alle aziende che lo lavorano e lo rivendono sotto forma di preziosi gioielli da indossare o da ammirare.

La lavorazione del corallo

A rendere il corallo di Alghero uno dei materiali più pregiati del territorio sardo è la sua intensa colorazione, che permette agli orafi di sbizzarrirsi nella creazione di monili unici nel loro genere. Grazie allacompattezza, inoltre, il taglio del corallo risulta essere sempre preciso e rifinito, lisciato con mole e seghetti che agiscono solo sul punto interessato senza intaccare il resto del gioiello.

Il corallo oltreché tagliato può essere anche inciso, realizzando la procedura a mano e con molta attenzione: il corallo viene dapprima "aggarbato (arrotondato), per poi essere messo in pece con mastice caldo per permetterne una maggiore manipolazione. Si procede, poi, con l’incisione vera e propria attraverso l’uso di bulini a mano o elettrici e si realizza il progetto precedentemente studiato.

Una volta terminata qualsiasi lavorazione (sia del taglio che dell’incisione) il corallo viene accuratamente pulito e depurato da tutte le scorie del processo, ridonandogli la sua naturale lucentezza: il gioiello è, così, pronto per essere infilato in collane, raggruppato in bracciali, raccolto in spille o per qualsiasi altra tipologia di prodotto richiesta dal cliente o voluta dal gioielliere.

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